I LUOGHI DELLA CULTURA
Accanto a secolari istituzioni culturali come la settecentesca Biblioteca Queriniana, o l'Ateneo di scienze lettere e arti (1802) Brescia annovera altre di assai più  recente costruzione ma già solidamente radicate nella vita cittadina.
Tra le altre l'Associazione Arte e Spiritualità, depositaria del patrimonio di dipinti, sculture, disegni e grafica. Una scelta delle oltre 4.500 opere costituisce una mostra permanente ed una precisa e variegata testimonianza dei diversi modi di esprimere il sacro da parte di artisti contemporanei.
Dall'ingresso affacciato su quello che è considerato il "salotto della città" Corso Zanardelli,  il maggiore teatro cittadino, o Teatro Grande, può vantare un settecentesco ridotto affrescato da F. Zugno e F. Battaglioli. L'attuale grande sala, a cinque ordini di palchi, su progetto di Luigi Canonica (1811) presenta la decorazione totalmente rifatta nel 1862 - 63. Tra i principali avvenimenti che segnano la sua secolare storia va ricordato come, nel 1904, Giacomo Puccini fu qui risarcito della sfortunata "prima" di Madama Butterfly, mentre ogni anno, a primavera, si rinnovano le note del Festival Pianistico Internazionale.

ATTRAVERSO IL TEMPIO
Sontuosa scenografica premessa al Museo della Città è l'area archeologica costituita da curia, foro, tempio e teatro, che si affacciano sull'odierna via dei Musei, decumano principale della città romana. Nel percorsa Capitolium - teatro - S. Giulia riconosciamo un complesso archeologico monumentale artistico contraddistinto da valori plastici e pittorici di una rulevanza e qualità uniche. Piazza del Foro accentra le maggiori e più suggestive testimonianze dell'epoca romana. Riportate alla luce con successivi scavi intrapresi dai primi decenni dell'Ottocento, il Tempio Capitolino, la curia (o basilica) ed il teatro sottolineano il rango di prima grandezza rivestito da Brixia.

SANTA GIULIA: UN PERIMETRO FATTO DI STORIA
Il museo della città non è soltanto una sequenza di preziosi oggetti: l'area compresa tra il tempio capitolino ed il monastero doviene luogo privilegiato ed occasione unica per "leggere" tutte le epoche storico - artistiche che hanno segnato indelebilmente la città. Nello stesso complesso monumentale di S. Giulia è stata recentemente portata alla luce una grande domus romana, inclusa nel percorso, che viene ad affiancarsi all'altra già visibile domus " dell'Ortaglia". cuore della visita resta la chiesa alto medioevale di S.Salvatore, con la cripta, le decorazioni, i frammenti scultorei e lo stucco di età longobarda. La stratificazione delle costruzioni, il riuso dei materiali, la contaminazione delle tecniche ha reso la realizzazione del nuovo Museo particolarmente impegnativa ma l'impresa è stata possibile prestando la massima attenzione alla millenaria storia del monastero. In tal modo scavi, rimozioni, ripuliture e restauri hanno permesso di delineare percorsi di visita raccolti nello spazio, dilatati cronologicamente e decifrabili nei caratteri stilistici. Di nota è la cripta, che fu costruita nel 762-63 per raccogliere le reliquie di S. Giulia e di altri martiri. Di forma semicircolare, fù ampliata nella seconda metà del XII secolo ed abbellita da capitelli di scuola antelamica, animati da scene di gusto narrativo o simbolico. A pianta quadrata in forma romanica, il massiccio edificio di S. Maria in Solario (metà secolo XII) si affaccia col lato meridionale su via dei Musei ed è inglabato per il resto nel complesso del Monastero, Nella muratura in pietra sono inclusi frammenti di lapidi romane.

LA PIAZZA DEI DUE POTERI
Allineati lungo la piazza Paolo VI (storica piazza del Duomo) gli edifici espressione del potere civile e religioso: il palazzo del Broletto, sede del governo comunale prima, veneto poi; il Duomo Nuovo ed il Duomo Vecchio ( o Rotonda ), il primo in maestose forme tardo barocche, il secondo peculiare testimonianza di architettura romanica. Non potrebbe essere maggiore il contrasto tra l'architettura della Rotonda, con la luce soffusa che movimenta la rigorosa partitura scandita dagli archi e dalle volte, e le vertiginose altezze della cupola, il biancheggiare dei marmi, i fastosi coronamenti del Duomo Nuovo. Quasi le note del canto gregoriano contrapposte a quelle di una cantata barocca. Due fontane settecentesche recano una nota di aerea gentilezza alla piazza.

UN CUORE RINASCIMENTALE
E' il lugo in cui maggiormente possiamo ammirare i segni che la civiltà veneta, temperata da un maturo classicismo, ha lasciato nella città. Artisti come Andre Palladio e Jacopo Sansovino collaborarono alla progettazione del palazzo della Loggia (iniziato nel 1492) che domina l'omonima piazza chiusa dal lato opposto dalla torre dell'Orologio (1550). Lungo il lato meridionale della piazza il Monte Vecchio di Pietà (1489) e quello così detto Nuovo (fine '500).
Le numerose iscrizioni romane inserite sul paramento marmoreo creano il più antico lapidario d'Italia. Perfetto esempio di piazza rinascimentale chiusa è il complesso architettonico più omogeneo del centro. Sede delle massime istituzioni cittadine, il palazzo della Loggia presenta un portico dalla solenne architettura che richiama, nei busti imperatori e nelle arcate, la romanità.

LA PINACOTECA: TESTIMONIANZA DI SECOLARE CIVILTA'

La raccolta Tosio e quella Martinengo confluirono in una sola grande pinacoteca nel 1908, trovando degna collocazione nell'antico palazzo di piazza Moretto. Lungo le sale del nuovo allestimento sono poste a confronto alcune delle massime espressioni di diverse epoche e scuole pittoriche.

UN VIVO TESSUTO DI FEDE ED ARTE
La spiritualità che tanto ha segnato le diverse fasi storiche della città è percepibile nelle numerose chiese: dalla romanica - gotica chiesa di S. Francesco, dove predicò anche Gerolamo Savonarola, alla chiesa e santuario di S. Maria delle Grazie, particolarmente cara al pontefice Paolo VI.

IL CASTELLO: UN PARCO "ARMATO" DI STORIA E DI EROI
Persa nell'Ottocento la sua funzione militare il Castello è oggi luogo privilegiato dal quale ammirare il panorama cittadino ma è sopprattutto un susseguirsi di viali ombrosi e giardini fioriti, in pacifico e sereno contrasto con le arcigne costruzioni merlate, i poderosi bastioni, le torri incombenti.
Nel Castello  trovano una collocazione il Museo del Risorgimento e il Museo delle armi.
Il Museo del Risorgimento è stato inaugurato nel 1959 in occasione del centenario della liberazione di Brescia dalla dominazione austriaca. Occupa due grandi saloni sovrapposti dell'imponente  costruzione del grande Miglio, antico deposito delle granaglie per le guarnigioni venete. Le varie sezioni che lo compongono toccano un arco cronologico che dalla fine del secolo XVIII giunge fino al 1870.
Collocato nel Mastio Visconteo e inaugurato nel 1988 il Museo delle armi è intitolato al cav. Luigi Marzoli, che nel 1965 destinava alla città di Brescia la sua straordinaria collezione di armi antiche, ricca di oltre mille pezzi, in particolare bresciani e milanesi, databili dal XV al XVIII secolo, che pone il museo bresciano tra le maggiori istituzioni non solo italiane. In queste sale ritroviamo la storia del "genio armigero" bresciano, nelle sue più riuscite espressioni. Qui veramente l'artigianato sfuma nelle più alte espressioni dell'arte.

LA CORSA PIU' BELLA DEL MONDO
Brescia non è però una città-museo. Tra le manifestazioni che concorrono a ravvicinare il centro cittadino non possiamo dimenticare la rievocazione annuale (nel mese di maggio) della "Mille Miglia", mitica gara che ha conosciuto i suoi fasti tra gli anni  Venti e gli anni  Cinquanta. Trasformata in gara di regolarità per auto veterane, prende le mosse da piazza della Vittoria. La gara di regolarità ripropone, a velocità turistica, i percorsi di allora, con le piazze, i campanili, i monumenti e i paesaggi di un'Italia invariabilmente suggestiva. Una cornice all'altezza per Ferrari e Maserati, Mercedes e Alfa Romeo, Porsche e Aston Martin. una galleria dell'immaginario che evoca i miti di Nuvolari, Villoresi, Ascari, Fangio, Stirling Moss...